Territorio

La chiesa di San Francesco di Buti

la chiesa di san francesco è una delle più grandi di Buti. Originariamente adibita a residenza di suore, è poi diventata punto di riferimento dei cattolici butesi subendo un massiccio restauro tra seicento e settecento

Camminando per Buti sembra di essere trasportati in un’altra epoca per via dell’architettura medievale perfettamente conservata. Uno degli edifici di maggior pregio è la chiesa di San Francesco, eretta tra il XIII ed il XIV secolo, in principio riservata alle monache di un monastero vicino. Il tempio, che ha subito un drastico restauro tra Seicento e Settecento, si trova nella piazza omonima su un terreno scosceso verso est.

La facciata a capanna, in blocchi squadrati di pietra, si fa notare per un minimalismo piuttosto elegante. Il portone d’ingresso al centro è sormontato dall’architrave e una bifora risalente al Novecento; più in alto c’è la cornice aggettante sopra la quale è stata posta una croce metallica. Sul fianco destro fa bella mostra di sé il campanile seicentesco con tre ordini di bifore e bassorilievi medievali tra cui quello di Cristo che sorregge il mondo.

L’interno si presenta con un’unica navata e due cappelle laterali. Ben poco rimane dell’assetto medievale originario, bensì si respira a pieni polmoni un’atmosfera barocca seicentesca esaltata dai dipinti ovali dell’artista locale Jacopo Danielli, raffiguranti i santi Gaetano, Francesca Romana, Giuseppe e Andrea e risalenti al 1731. Attraverso l’interessante presbiterio, rialzato rispetto al resto della chiesa, si accede agli ambienti adibiti a sagrestia, coro e magazzino.

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